Molti in Italia hanno ricevuto, a scuola, perlomeno una infarinatura sulla conoscenza dei nomi legati alla letteratura e alla storia della nazione.
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Non solo...vengono proposti nelle aule scolastiche i nomi di coloro che hanno fatto epoca, degli statisti che a livello internazionale hanno fatto da ago della bilancia nell'incedere degli eventi, e di quei letterati che hanno interpretato con i loro scritti l'essenza contemporanea e il suo divenire.
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Chi non ha mai sentito nominare William Shakespeare ?... oppure Alessandro Manzoni... o ancora Sartre... o un qualsiasi altro personaggio reso famoso dai suoi scritti, in Europa...?
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Li conosciamo tutti... siamo in grado di apprezzarli o criticarli, in base alle preferenze più o meno politiche verso cui indirizziamo le simpatie di riferimento... così come possiamo tracciare una mappa dettagliata degli eventi storici e politici delle società europee e dei sentimenti che hanno travagliato il vecchio continente nel secolo scorso.
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Siamo quindi informati... anzi informatissimi... su storia e letteratura...
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Conscio di questa nostra cultura europea, mi chiedo però quanti di noi conoscano altri nomi, altrettanto importanti, sia di letterati o di uomini politici.... che di eventi straordinari, che tutti noi abbiamo avuto sotto gli occchi per decenni, senza che ci siano stati lasciati conoscere appieno.
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Mi riferisco ai dissidenti russi della prima metà del 1900, ai poeti e agli scrittori che con la loro penna ci hanno presentato una realtà la cui conoscenza ci sarebbe altrimenti stata negata, e che per questo hanno pagato con decenni di deportazione, di prigione, o addirittura con la vita.
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Sono stati testimoni di un mondo a parte, come scrive Gustaw Herling, e ci hanno resi partecipi di questa realtà, ma nonostante ciò sono quasi tutti relegati ad uno stadio di non conoscenza e di indifferenza neri recessi della italica cultura.
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Infatti molti degli scrittori dissidenti della ex Unione Sovietica, condannati e deportati da Lenin prima e da Stalin poi, sono stati testimoni di spezzoni di realtà agghiaccianti, di genocidi sistematici, di stermini pianificati... ma sono tuttora illustri sconosciuti tra le italiche genti.
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Tutti noi conosciamo di nome le Fosse Ardeatine, i campi di sterminio nazisti, Anna Frank e il suo diario, e tutti gli scrittori che giustamente ci hanno dato la possibilità di apprendere ogni argomento che possa gravitare intorno a queste tematiche.
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Ma allora perchè se chiedo a qualcuno :
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"Sai raccontarmi qualcosa sulla collettivizzazione delle campagne in Russia, e la conseguente carestia indotta, che ha portato alla morte di milioni di persone negli anni 30 in quel paese ? " ottengo solo imbarazzati silenzi ?
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Proviamo a interrogare qualche studente universitario... domandiamogli se sa chi è Anne Applebaum, o Varlam Salamov, o Dante Corneli... non ci sarà data alcuna risposta su questi veri e propri eroi dimenticati dai più.
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Chi dobbiamo ringraziare per essere stati tenuti in questa particolare forma di ignoranza, settaria, circoscritta, mirata... ? ... forse che i genocidi compiuti per decenni in russia dovevano passare sotto silenzio, mentre quelli nazisti no ... ?
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Il discorso potrebbe essere allargato ai paesi asiatici che più soffrono l'oppressione comunista a tutt'oggi , Cina in testa, Corea, Filippine, ecc.
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Mai sentito nominare Claire Ly ... ?
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E Harry Wu...?
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Strano... i libri di storia contemporanea che ci propinano a scuola non ne contengono traccia... sarà un errore... non posso pensare che sia stato tutto stralciato ad arte, per falsare la realtà.
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Non posso credere che si sia tentato (inutilmente... visto che fortunatamente abbiamo internet ) di occultare gli orrori comunisti, semplicemente cercando di cancellarne le tracce.
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Non posso credere che gli odierni Franceschini, o Dalema, o i vecchi rappresentanti dei partiti di governo degli anni precednti si siano trovati d'accordo su cosa dire a riguardo, e cioè niente... nulla...
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Se non esiste non ne devi parlare....
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Oppure c'è un'altra spiegazione... e se è così vi prego... ditemela... ma siate convincenti... io, quei libri li ho letti.
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Roger
..
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Non solo...vengono proposti nelle aule scolastiche i nomi di coloro che hanno fatto epoca, degli statisti che a livello internazionale hanno fatto da ago della bilancia nell'incedere degli eventi, e di quei letterati che hanno interpretato con i loro scritti l'essenza contemporanea e il suo divenire.
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Chi non ha mai sentito nominare William Shakespeare ?... oppure Alessandro Manzoni... o ancora Sartre... o un qualsiasi altro personaggio reso famoso dai suoi scritti, in Europa...?
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Li conosciamo tutti... siamo in grado di apprezzarli o criticarli, in base alle preferenze più o meno politiche verso cui indirizziamo le simpatie di riferimento... così come possiamo tracciare una mappa dettagliata degli eventi storici e politici delle società europee e dei sentimenti che hanno travagliato il vecchio continente nel secolo scorso.
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Siamo quindi informati... anzi informatissimi... su storia e letteratura...
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Conscio di questa nostra cultura europea, mi chiedo però quanti di noi conoscano altri nomi, altrettanto importanti, sia di letterati o di uomini politici.... che di eventi straordinari, che tutti noi abbiamo avuto sotto gli occchi per decenni, senza che ci siano stati lasciati conoscere appieno.
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Mi riferisco ai dissidenti russi della prima metà del 1900, ai poeti e agli scrittori che con la loro penna ci hanno presentato una realtà la cui conoscenza ci sarebbe altrimenti stata negata, e che per questo hanno pagato con decenni di deportazione, di prigione, o addirittura con la vita.
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Sono stati testimoni di un mondo a parte, come scrive Gustaw Herling, e ci hanno resi partecipi di questa realtà, ma nonostante ciò sono quasi tutti relegati ad uno stadio di non conoscenza e di indifferenza neri recessi della italica cultura.
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Infatti molti degli scrittori dissidenti della ex Unione Sovietica, condannati e deportati da Lenin prima e da Stalin poi, sono stati testimoni di spezzoni di realtà agghiaccianti, di genocidi sistematici, di stermini pianificati... ma sono tuttora illustri sconosciuti tra le italiche genti.
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Tutti noi conosciamo di nome le Fosse Ardeatine, i campi di sterminio nazisti, Anna Frank e il suo diario, e tutti gli scrittori che giustamente ci hanno dato la possibilità di apprendere ogni argomento che possa gravitare intorno a queste tematiche.
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Ma allora perchè se chiedo a qualcuno :
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"Sai raccontarmi qualcosa sulla collettivizzazione delle campagne in Russia, e la conseguente carestia indotta, che ha portato alla morte di milioni di persone negli anni 30 in quel paese ? " ottengo solo imbarazzati silenzi ?
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Proviamo a interrogare qualche studente universitario... domandiamogli se sa chi è Anne Applebaum, o Varlam Salamov, o Dante Corneli... non ci sarà data alcuna risposta su questi veri e propri eroi dimenticati dai più.
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Chi dobbiamo ringraziare per essere stati tenuti in questa particolare forma di ignoranza, settaria, circoscritta, mirata... ? ... forse che i genocidi compiuti per decenni in russia dovevano passare sotto silenzio, mentre quelli nazisti no ... ?
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Il discorso potrebbe essere allargato ai paesi asiatici che più soffrono l'oppressione comunista a tutt'oggi , Cina in testa, Corea, Filippine, ecc.
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Mai sentito nominare Claire Ly ... ?
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E Harry Wu...?
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Strano... i libri di storia contemporanea che ci propinano a scuola non ne contengono traccia... sarà un errore... non posso pensare che sia stato tutto stralciato ad arte, per falsare la realtà.
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Non posso credere che si sia tentato (inutilmente... visto che fortunatamente abbiamo internet ) di occultare gli orrori comunisti, semplicemente cercando di cancellarne le tracce.
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Non posso credere che gli odierni Franceschini, o Dalema, o i vecchi rappresentanti dei partiti di governo degli anni precednti si siano trovati d'accordo su cosa dire a riguardo, e cioè niente... nulla...
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Se non esiste non ne devi parlare....
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Oppure c'è un'altra spiegazione... e se è così vi prego... ditemela... ma siate convincenti... io, quei libri li ho letti.
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Roger
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